Avelino Busi ricorda...
LA FONTANA DELLA GRAPPA!
Chi l’avrebbe mai detto, che dalla sorgente che alimentava la vecchia fontana del paese, insieme all’acqua fresca scendesse anche la grappa? Eppure è successo! Costruita nel 1898 e benedetta dell’allora Parroco di San Gallo Don Zaccaria Cargnoni, questa fontana, ha raccontato e ascoltato tutto quello che accadeva, tanto che,qualcuno, quando sentiva qualche notizia sentenziava:l’ha trasmessa radio fontana. Quasi tutti gli abitanti del paese se ne servivano, le donne venivano a lavare i panni, i contadini vi portavano le mucche ad abbeverarle, le ragazze si davano appuntamento per raccontarsi le loro avventure amorose, i giovanotti approfittavano per incontrarsi con loro e quando faceva molto caldo, qualcuno entrava a fare il bagno senza levarsi i pantaloni, perché a quei tempi non esistevano i costumi da bagno. Mancava di un pezzo di pietra sul bordo davanti,questo era stato rotto da vari colpi di manganello durante il regime Fascista da quelle squadraccie di picchiatori che non potendo sfogare la loro rabbia contro gli oppositori del regime lo avevano staccato a furia di manganellate. E così la fontana ha raccontato le storie del mio paese,e forse quella che merita di essere scritta tra le varie storie,me la raccontò mio padre dopo vent’anni dall’accaduto. Ma procediamo con ordine di tempo; sicuramente erano quegli anni che precedevano la seconda guerra mondiale e a San Gallo, come del resto anche in altri paesi del Bresciano e del Bergamasco erano esperti nel distillare fondi di vino e graspe, tanto da ricavarne una grappa di 45 gradi, il problema però ,era quello di andare a venderla in città senza essere fermati dalle guardie della finanza. Ma il modo migliore per portarla a Brescia, era il percorso del sentiero del BANDIT che si congiungeva poi al sentiero dei DARNEI—questo sentiero passa sopra San Gallo e toccata la sorgente di BEGHELOGNE, prosegue alto verso la SELLA, per scendere poi verso SAN GOTTARDO e di lì a BRESCIA. Percorrendo questo sentiero si evitava di pagare il dazio all’entrata di S. EUFEMIA; questo avveniva durante l’ultima guerra mondiale. Un giorno però, il maresciallo della finanza, aveva appreso da una barista di Brescia, che la buona grappa offerta nel caffè, si faceva a San Gallo. Riferita la novità al comando, vengono mandati due finanzieri con l’ordine di perquisire alcune cantine di San Gallo; partono da Brescia in bicicletta, fa piuttosto caldo e siamo in pieno Luglio, la strada è in salita e le biciclette devono essere spinte a mano. Ma a San Gallo non si dorme,perché radio scarpa ha diffuso la notizia che arriva in paese prima dei finanzieri; è tutto un corri corri, vai a dirlo a questo, vai dirlo a quello , andate a nascondere la grappa nel bosco. Angelo non perde tempo, corre in cantina dove in mezzo alle botti teneva una damigiana di venti litri di grappa….deve andare a nasconderla in fretta,ma dove? A ecco ha trovato il posto giusto e la mette nel serbatoio dell’acqua che alimenta la fontana. Al contatto con l’acqua fresca la damigiana si rompe e la grappa si mescola con l’acqua che scorre verso la fontana. Arrivano i Finanzieri assetati e sudati per la dura salita e….si fermano per una bella bevuta; il primo ad assaggiarla è l’appuntato,che finita la bevuta chiama il suo subalterno e gli dice: vieni un po’ a bere; perfino l’acqua sa di grappa e poi dicono che a San Gallo non si fa la grappa!